La nostra storia

La nostra storia


All’inizio degli anni settanta, il trapianto di organi, anche se ancora limitato al rene e alla cornea, cominciava in Italia a delinearsi come un vero e proprio mezzo terapeutico. A quell’epoca, alcuni cittadini di Bergamo che avevano intuito la potenzialità dei trapianti, ma anche gli ostacoli che questi avrebbero incontrato nel nostro paese, diedero vita il 14 novembre 1971 alla DOB, l’Associazione Donatori Organi di Bergamo, fondatore GIORGIO BRUMAT. L’iniziativa destò molto interesse, determinando centinaia di adesioni da numerose regioni italiane, il che spinse i promotori a trasformare, nel 1973, la DOB nell’ Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO).
I principi su cui si basa l’AIDO sono contenuti nello statuto associativo, e in particolare: l’AIDO è costituita tra i cittadini favorevoli alla donazione volontaria, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule.
E’ apartitica, aconfessionale, interetnica, senza scopi di lucro, informata ai principi etici ed a quelli dettati dall’ordinamento giuridico dello Stato.

Sono finalità dell’Associazione:
- Promuovere il rafforzamento della solidarietà umana;
- Sollecitare la coscienza dei cittadini sulla necessità della donazione di parti del proprio corpo, dopo la morte, per i trapianti ed innesti terapeutici;
- Sostenere, anche in accordo con Istituzioni, Enti ed Associazioni italiane ed internazionali, particolari iniziative tendenti ad affrontare le problematiche connesse con la donazione ed il trapianto di organi, tessuti e cellule.

Negli anni, l’AIDO si è diffusa in tutte le Regioni e Provincie d'Italia. Dal 1 APRILE 1999, in seguito alla promulgazione della nuova legge sui prelievi e i trapianti di organi e tessuti, ha assunto la nuova denominazione: Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti.

L’attività dell’AIDO non si limita alla raccolta delle adesioni: questo ne è soltanto un aspetto; essa è preceduta, accompagnata e seguita da un ventaglio di iniziative che comprendono anche interventi d’informazione sanitaria e di educazione civica. Un posto di rilievo spetta alla presenza nelle scuole, poiché inducendo i ragazzi a riflettere serenamente sul problema dei trapianti e sul profondo significato umano e civile del consenso al prelievo di organi si contribuisce concretamente al superamento delle paure, quasi sempre irrazionali, con cui abitualmente ci si scontra.
In considerazione dell’opera svolta per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul problema della donazione degli organi, il Ministero della Sanità ha conferito all’AIDO la medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica, con decreto del Presidente della Repubblica in data 15 gennaio 1986.